Questo post, dedicato alla style coach Elena Colombo lo avrei potuto anche intitolare la forma del pensiero. La forma, attraverso cui si esprime l’outfit di Elena, il pensiero, indispensabile per me, nel momento in cui una persona, un’amica, una professionista mi chiede di ritrarla.
Elena Colombo l’ho conosciuta più o meno un anno fa frequentando Talent donna, serie di Workshop grazie ai quali sono in grado di scrivere questo blog. Lei, una professionista nel campo della consulenza d’immagine è entrata in punta di piedi nella mia vita, diventandone pian piano una parte importante.
Ma andiamo per gradi. L’occasione per portare avanti un progetto concreto arriva durante il Mammacheblog, raduno annuale di mamme blogger, categoria alla quale né io né lei in verità apparteniamo, ma che grazie all’organizzazione di Fattore mamma, la stessa di Talent donna, è una grande opportunità per seguire workshop e relatori d’eccezione provenienti dal mondo web.
Sedute vicine durante l’intervento di Claudia Mencaroni ci distraiamo qualche minuto (Claudia non volercene) per scambiarci il desiderio comune di fare qualcosa insieme.
L’occasione ghiotta e subito fruibile era ovviamente poterci aiutare reciprocamente con le nostre competenze. Io avevo bisogno di qualcuno che ridesse una spinta alla mia autostima rivalutando il mio guardaroba che dopo la maternità faticava a trovare un’identità, lei di una foto profilo da usare per gli account social, presentazioni ed interviste.
In un attimo passa l’estate e arriva settembre, ma le idee sono chiare, come quella di Elena di lavorare sulle forme. Per cui lei sceglie un outfit perfetto dove posso lavorare con luci e ombre, mentre io mi concentro sulla location adatta. Le propongo Rossana Orlandi e grazie alla loro grande disponibilità dopo pochi giorni realizziamo il servizio.
Arredi, muri, ombre e contrasto potrebbero sembrare le “sole” cose su fossi concentrata, ma in effetti no, pensavo a Elena, al suo modo di esprimersi a quello che una possibile cliente avrebbe potuto vedere dialogando con lei.
Il dialogo è parte integrante del lavoro di Elena, che non si impone, mai. Consiglia e ti guida, questo sì. Cambiando strada magari, per poi tornare indietro ed arrivare a destinazione, quando la cliente è pronta ad accettare il suo consiglio. Elena ti riscopre, non ti cambia. Un po’ quello che adoro fare io nei miei ritratti, raccontare, non cambiare, le persone.
Scherzandoci su, ho anche ribattezzato l’ultimo scatto dal punto di vista di Elena come :” Perchè io guardo nella direzione del cigno”. In fondo è in ognuna di noi, anche se ogni tanto la mattina il brutto anatroccolo sembra avere la meglio.
Che poi, quello da Rossana Orlandi, nell’ultima foto, non credo nemmeno fosse un cigno…forse ha le gambe troppo lunghe, o no?
Molto interessante, bellissimo e particolare questo racconto di parole, immagini, sensazioni. Bravissima Cristina a raccontare Elena cogliendone la sua essenza. Indovinata la location per le foto. Interessanti gli abiti scelti da Elena.
Un modo nuovo di parlare di stile e di talent donne.